Timac Agro Italia ha sporto querela nei confronti di Sabrina Salerno e Sandra Parente, rappresentanti del Forum Salute e Ambiente, per le affermazioni false, calunniose e fortemente lesive della reputazione di Timac riportate in un articolo pubblicato lo scorso 7 novembre sulla Gazzetta del Mezzogiorno (anch’essa querelata), dal titolo “Paga chi inquina, la battaglia continua”. È quanto annuncia in una nota la stessa azienda di via Trani che spiega: “Questa querela è la risposta a chi ritiene di poter continuare a parlare a sproposito, causando una lesione all’immagine della nostra azienda, diffamando e arrecando danno alla reputazione di una multinazionale nota nel mondo per i propri elevati standard ambientali. In questi anni ci siamo aperti al confronto, abbiamo fornito spiegazioni e investito ingenti risorse per coniugare ambiente, sviluppo e sostenere l’integrazione tra area industriale e residenziale, ma non potremo più accettare, da parte di nessuno, che si leda la nostra immagine con argomenti pretestuosi e infondati o, ancora, come avvenuto di recente, chiamandoci in causa in vicende che non ci riguardano affatto, come la sospensione dei permessi di costruzione di edifici residenziali nell’area industriale di Barletta”.
“Nell’articolo - prosegue Timac - si dà notizia di un incontro avvenuto lo scorso 30 ottobre tra Salerno, Parente e il sindaco Mino Cannito, e si riportano le affermazioni dei due rappresentanti del Forum Salute e Ambiente”.
“Si tratta - prosegue ancora l’azienda - di affermazioni prive di qualsiasi riscontro oggettivo, volte esclusivamente a instillare nei lettori l’idea che Timac sia sorgente di emissioni di sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana, pur essendo perfettamente a conoscenza, trattandosi di dati pubblici, della totale assenza di queste sostanze sia nel ciclo produttivo della Timac, sia nelle materie prime trattate dall’azienda”.
“Come è infatti rilevabile dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata alla Timac, l’attività produttiva dello stabilimento è a ciclo chiuso, cioè priva di emissioni solido-liquide e con solo emissioni gassose ampiamente sotto i limiti. Non solo: in attuazione dell’AIA, Timac ha avviato la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dello stabilimento in conferenza di servizi, presentando il relativo studio, discusso ed approvato dagli enti, dal quale si evince chiaramente la totale assenza di metalli pesanti. Si tratta di dati pubblici, ampiamente pubblicati sui siti istituzionali e messi a disposizione della comunità”.
“Le affermazioni di Salerno e Parente - afferma ancora la nota di Timac - risultano essere particolarmente gravi poiché infondono nella opinione pubblica una correlazione tra l’attività industriale di Timac e lo stato ambientale dell’area industriale di Barletta. È il caso di chiarire per l’ennesima ma anche ultima volta che Timac non inquina. Dichiarazioni e articoli pubblicati comportano quindi un grave e irreparabile danno d’immagine nei confronti di una società che vive da sempre con grande attenzione e partecipazione le problematiche connesse al territorio. Basti ricordare, infatti, che solo negli anni 2016 e 2017 la Timac ha speso oltre un milione di euro per attività di messa in sicurezza ambientale, sebbene, come già ribadito, lo stabilimento non apporti alcun contributo alla contaminazione ambientale”.