"C'è rammarico e stupore per il provvedimento emesso dalla procura di Trani. Dalla lettura delle carte firmate dalla dottoressa Silvia Curione si evince chiaramente che non sono stati presi in considerazione i passi e gli atti posti in essere da Timac negli ultimi dodici mesi". E' quanto dichiara l'azienda in una nota.
Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 15 giugno 2016.