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Da redazione,

Oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno è stato pubblicato il comunicato Timac sulla vicenda della processione liturgica della Madonna dello Sterpeto.

Il quotidiano ha pubblicato anche una nota di Riccardo Losappio, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della Curia arcivescovile di Trani, Barletta, Bisceglie: «Rimane fermo sul piano del magistero e su quello della prassi di tutti i giorni l’impegno della comunità ecclesiale in difesa dell’ambiente. Per non andare lontano, l’insegnamento della “Laudato si’” di Papa Francesco rimane pietra miliare per cui la tutela della “casa comune” è una priorità non rinviabile. A proposito, a livello diocesano, si ricorda il “Parere dell’Arcivescovo sulle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo” del 24 agosto 2015, in cui Mons. Pichierri esprime il parere negativo nei confronti di esse. In data 29 marzo 2016, la nota “Difendiamo il nostro mare” il Direttore dell’ 'Ufficio diocesano problemi sociali, giustizia e pace, salvaguardia del creato’, invita “tutti ad informarsi sul quesito referendario e di recarsi alle urne il 17 aprile per votare ‘si’ al referendum abrogativo della legge sulle trivellazioni”. E, più recentemente, il 15 marzo scorso, nell’ambito dell’VIII Settimana Sociale, si è tenuto un incontro pubblico di sensibilizzazione alle tematiche ambientali».

E poi: «Quanto alle soste della processione del 4 luglio recante l’Icona della Madonna dello Sterpeto nei pressi dei Vigili del Fuoco, la Buzzi Unicem e spa e Timac, va detto che esse nel tempo sono state effettuate per l’incrociarsi armonico di tre istanze che da sempre hanno trovato il consenso unanime: 1) l’attenzione al mondo del lavoro, che dà dignità all’uomo, 2) lo spazio ampio di quelle location che ha sempre consentito tali soste, 3) l’incontro tra l’Icona e i rappresentanti della Città che la ricevono per porgerla al culto dei fedeli».

Conclusione: «La comunità ecclesiale barlettana intende rimanere nell’alveo di questa tradizione molto significativa. E che l’Icona, oggi passi, sia pure per alcuni minuti, nuovamente in questi luoghi sta ad attestare la vicinanza della Madonna e della Chiesa con chi lavora, anche in contesti di difficoltà, in attesa che chi ne ha l’autorità si esprima in maniera definitiva».

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 4 luglio 2017

Da redazione,

"Timac si rammarica delle alte concentrazioni di H2S rilevate da Arpa Puglia in Via Trani e rese note dalle autorità nei giorni scorsi, e a tal proposito informa che il proprio stabilimento da circa due mesi è fermo in quanto in temporaneo arresto produttivo. Come di consueto, Timac continuerà a fornire sistematici aggiornamenti alle autorità, alle istituzioni e all’opinione pubblica, sul monitoraggio relativo all’impianto di Barletta affinché la popolazione sia costantemente e trasparentemente mantenuta al corrente della situazione”. E’ quanto si legge in una nota di Timac Agro Italia.

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 29 giugno 2017.

Da redazione,

Per il secondo anno consecutivo, Timac Agro Italia ha ottenuto il riconoscimento “Best Workplace”. Con questo attestato l’azienda, che opera nel settore dei fertilizzanti con uno stabilimento a Barletta e uno a Ripalta Arpina, viene riconosciuta come uno dei migliori ambienti di lavoro in Italia anche nel 2017.

Il titolo di “miglior ambiente lavorativo” viene assegnato ogni anno dall’istituto di ricerca americano Great Place to Work Institute, considerato tra i maggiori esperti mondiali nella valutazione degli ambienti di lavoro. Le liste dei migliori ambienti di lavoro sono elaborate in modo completamente indipendente attraverso un’indagine che coinvolge tutti i dipendenti.

Anche in questa occasione, i lavoratori di Timac Agro Italia sono stati invitati a compilare il questionario anonimo costituito da oltre 70 domande inerenti molti argomenti che caratterizzano l’ambiente di lavoro tra cui il rispetto, l’equità, il senso di appartenenza, la collaborazione e il livello di innovazione dell’azienda. Anche quest’anno l’indagine è stata un successo, sia in termini di partecipazione che di risultati, dai quali emergono sentimenti di grande fiducia verso l’azienda, orgoglio di appartenenza e credibilità del management.

“Ci riempie di soddisfazione – dice Pierluigi Sassi, amministratore delegato di Timac – vedere confermato dai nostri dipendenti che abbiamo tutti insieme saputo costruire un luogo di lavoro stimolante, in cui ci si sente valorizzati e nel quale si opera serenamente e in sicurezza. Il riconoscimento è ancora più significativo se si pensa che Timac è spesso sotto i riflettori. Questo premio è un ulteriore stimolo ad andare avanti nella direzione intrapresa, con tutto il nostro impegno”.

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 14 marzo 2017.

Da redazione,

Per il secondo anno consecutivo, Timac Agro Italia ha ottenuto il riconoscimento “Best Workplace”. Con questo attestato l’azienda, che opera nel settore dei fertilizzanti con uno stabilimento a Barletta e uno a Ripalta Arpina, viene riconosciuta come uno dei migliori ambienti di lavoro in Italia anche nel 2017.

Il titolo di “miglior ambiente lavorativo” viene assegnato ogni anno dall’istituto di ricerca americano Great Place to Work Institute, considerato tra i maggiori esperti mondiali nella valutazione degli ambienti di lavoro. Le liste dei migliori ambienti di lavoro sono elaborate in modo completamente indipendente attraverso un’indagine che coinvolge tutti i dipendenti.

Anche in questa occasione, i lavoratori di Timac Agro Italia sono stati invitati a compilare il questionario anonimo costituito da oltre 70 domande inerenti molti argomenti che caratterizzano l’ambiente di lavoro tra cui il rispetto, l’equità, il senso di appartenenza, la collaborazione e il livello di innovazione dell’azienda. Anche quest’anno l’indagine è stata un successo, sia in termini di partecipazione che di risultati, dai quali emergono sentimenti di grande fiducia verso l’azienda, orgoglio di appartenenza e credibilità del management.

“Ci riempie di soddisfazione – dice Pierluigi Sassi, amministratore delegato di Timac – vedere confermato dai nostri dipendenti che abbiamo tutti insieme saputo costruire un luogo di lavoro stimolante, in cui ci si sente valorizzati e nel quale si opera serenamente e in sicurezza. Il riconoscimento è ancora più significativo se si pensa che Timac è spesso sotto i riflettori. Questo premio è un ulteriore stimolo ad andare avanti nella direzione intrapresa, con tutto il nostro impegno”.

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 14 marzo 2017.

Da redazione,

Sono trascorsi 205 giorni da quando lo studio CNR ha determinato che Timac non è responsabile dell’inquinamento della falda e che questo inquinamento proviene da monte idrogeologico rispetto al nostro stabilimento, dunque oltre via Trani in direzione approssimativamente di via Andria. Quanti giorni ancora dovranno passare prima di accertare l'identità del vero inquinatore di Barletta?”. E’ quanto dichiara in una nota il portavoce di Timac Agro Italia, Andrea Camaiora, che aggiunge: “Prima delle festività natalizie, abbiamo inviato ai protagonisti delle istituzioni locali – consiglieri regionali, sindaco, presidente della provincia, consiglieri comunali, ecc... – un questionario per chiedere la loro partecipazione nella stesura del prossimo bilancio di sostenibilità della nostra azienda”.

“Attraverso il questionario – prosegue Camaiora – i protagonisti delle istituzioni potranno aiutarci a decidere priorità e interventi che Timac dovrà porre in essere per il prossimo anno. C’è ancora tempo per rispondere ma mancano pochi giorni. Entro il 12 gennaio i questionari dovranno essere compilati e riconsegnati all’azienda (via mail o in forma cartacea presso lo stabilimento di Barletta). Successivamente Timac comunicherà agli organi di informazione il risultato di questa campagna di ascolto e coinvolgimento”.

Speriamo – conclude Camaiora – che tutti trovino il tempo di aderirvi, prendendo carta e penna e avanzando proposte”.

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno l'11 gennaio 2016.

Da redazione,

Timac Agro Italia convoca una conferenza stampa giovedì 22 dicembre 2016 (ore 11) presso la sede Confindustria BAT a Barletta (Via della Misericordia 34).

All’incontro interverranno Andrea Camaiora (responsabile delle relazioni esterne dell’azienda), i professori Matteo Benozzo e Francesco Bruno (legali dell’azienda), Simona Togni (responsabile del settore Operazioni dell’azienda), il direttore dello stabilimento di Barletta, Cèdric Vienet, e l’ing. Giuseppe Lombardi (responsabile ambientale dello stabilimento di Barletta).

Parteciperanno inoltre il presidente della sezione chimica della Confindustria Bari-BAT, Sigfrido Cappa, e il presidente della Confindustria BAT, Sergio Fontana.

Argomenti oggetto della conferenza stampa saranno:

  1. Bilancio di sostenibilità 2016: la novità del coinvolgimento degli enti locali 
  2. Pump and stock
  3. Studio idrogeologico e prossime iniziative dell’azienda

L’incontro avrà una durata di 35-40 minuti.

Da redazione,

Inquinamento del sottosuolo nella zona industriale di via Trani. Timac Agro Italia, attraverso Andrea Camaiora, responsabile delle relazioni esterne segnala:  “Al termine di un lungo e complesso iter amministrativo e nonostante l’inspiegabile ostruzionismo della Provincia, Timac Agro Italia ha dato avvio all’operazione di “pump and stock” proposta dall’azienda e validata in Conferenza di Servizi per rimuovere l’inquinamento che attraversa la falda su cui sorge lo stabilimento. L’operazione, che è già stata avviata da alcuni giorni, consiste nell’estrazione dalla falda delle acque che registrano valori anomali (non dovuti all’attività dello stabilimento Timac che, come noto, è a “ciclo chiuso”, cioè priva di qualsiasi scarto sull’ambiente, ma ad agenti esterni, provenienti da un inquinatore tutt’ora sconosciuto alle autorità), nello stoccaggio delle acque presso un deposito temporaneo e nel successivo smaltimento delle stesse come rifiuto, tutto a spese dell’azienda”.

“L’attività di pump and stock – prosegue Camaiora – si aggiunge così a quella già operativa sul suolo e allo studio idrogeologico realizzato dall’azienda. In questo modo Timac, nonostante non abbia alcuna responsabilità sullo stato di contaminazione della falda (che, come confermato dall’ormai famoso studio idrogeologico Cnr-Arpa, proviene a monte dello stabilimento), è in grado di ottemperare pienamente alle due ordinanze emanate dalla Provincia nei mesi di agosto e settembre del 2015 (nonostante le ritenga del tutto illegittime), su cui è bene fare ancora una volta chiarezza. A dicembre 2015, la società aveva già presentato agli enti locali tutti gli interventi necessari alla bonifica del sito, le ormai famose MISO sul suolo e sulla falda (il barrieramento idraulico), ma il tergiversare della Provincia, mese dopo mese, ha prodotto il grave ritardo, inducendo anche la magistratura a intervenire. Come sappiamo, a distanza di mesi la magistratura ha dato atto a Timac di aver correttamente intrapreso il percorso di bonifica e i successivi appuntamenti in sede giudiziaria chiariranno una volta per tutte ai barlettani in capo a chi stanno le responsabilità.

Pur avendo impugnato le ordinanze della Provincia dinnanzi al Tar, Timac ha sempre agito con pieno senso di responsabilità per venire incontro alle richieste degli enti locali e alle domande dei barlettani. Oggi, con l’operazione di pump and stock, siamo in grado di mettere la parola fine a qualsiasi speculazione e preoccupazione circa l’impatto che l’attività produttiva dello stabilimento ha sull’ambiente e sull’impegno profuso dall’azienda per porre rimedio a un inquinamento dovuto all’operato altrui, ma di cui si è assunta l’impegno di far fronte per il bene comune. Ricordo però ai barlettani che, mentre l’attenzione sulla nostra azienda è sempre molto alta, nessuno sembra preoccuparsi dell’emergenza ambientale numero 1 della città: come ricorda il nostro conteggiatore automatico, ben visibile sul blog ‘Le ragioni di Timac’, sono trascorsi 174 giorni dalla pubblicazione dello studio Cnr e ancora non si conosce l’identità del vero inquinatore di Barletta”. 

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 12 dicembre 2016.

 

Da redazione,

«Mentre c'è chi straparla di inquinamento, aria irrespirabile e superamento dei limiti di emissione previsti dalla legge, c'è chi come noi può rispondere con la forza della verità e dei fatti». Nuovo intervento pubblico di Andrea Camaiora, capo dell'ufficio stampa della Timac Agro Italia, sulla questione delle fonti (e dei responsabili) dell'inquinamento dell'aria nella zona industriale.

A proposito di ciò, l'azienda esibisce il resoconto delle ispezioni avvenute il 19 ottobre ad opera dei carabinieri di Barletta e il 21 ottobre da agenti del comando di polizia municipale, settore ambientale. Ispezioni chieste da cittadini a fronte di situazioni di cattivi odori o emissioni odorigene provenienti dall'area della zona industriale di via Trani.

Nella loro ispezione, i carabinieri hanno attestato che «da una accurata ispezione nei pressi dello stabilimento non veniva sentito cattivo odore». Dal verbale rilasciato, invece, dagli agenti di polizia municipale, si legge «al momento dell’ispezione all’interno dello stabilimento si apprezzava un lieve odore riconducibile al normale ciclo produttivo».

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 28 ottobre 2016.

Da redazione,

Mentre c'è chi straparla di inquinamento, aria irrespirabile e superamento dei limiti di emissione previsti dalla legge, c'è chi come noi può rispondere con la forza della verità e dei fatti.

La verità è che negli ultimi giorni Timac è stata oggetto di ben due accertamenti da parte di carabinieri e polizia locale per l'ispezione dello stabilimento. I fatti sono i documenti che riportiamo e che dimostrano, ancora una volta, che abbiamo le carte in regola. Altri possono vantare lo stesso?

Forse anziché concentrarsi sempre e solo su Timac, si potrebbe cercare inquinamento e violazioni di legge da qualche altra parte.

 

Da redazione,

Venerdì mattina Timac Agro Italia ha tenuto una conferenza stampa presso lo stabilimento di Barletta con la presenza del direttore dello stabilimento, Cèdric Vienet, del responsabile ambientale, Giuseppe Lombardi, del legale dell’azienda, professor Francesco Bruno (esperto in diritto ambientale), e del responsabile delle relazioni esterne, Andrea Camaiora.

Durante l’incontro sono state illustrate tutte le ultime novità sulla concessione della proroga al sequestro dello stabilimento da parte della magistratura, sul ruolo rivestito dagli enti locali nella vicenda Timac e nella bonifica dell’area industriale di Barletta, e sulla questione delle emissioni di vapore acqueo.

Nella conferenza stampa è anche stata annunciata una grande novità riguardante questo blog, cioè l’inserimento di un contatore in evidenza che segna il tempo trascorso dalla pubblicazione dello studio idrogeologico Cnr-Arpa, che ha escluso ogni responsabilità di Timac nell’inquinamento dell’area (ma al quale non ha fatto seguito l’individuazione dei veri responsabili dell’inquinamento da parte degli enti locali). Al termine della conferenza stampa, i giornalisti sono stati accompagnati in una visita dello stabilimento.

Di seguito i servizi video realizzati sulla conferenza stampa dalle principali emittenti televisive e online.

 

TeleSveva:

 

Teleregione Color:

 

Amica9Tv:

 

News24City:

 

TeleNorba: http://www.norbaonline.it/od.asp?i=11324&puntata=Barletta,-la-Timac-non-inquina