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Da redazione,

Oggi venerdì 9 settembre, alle ore 16, Timac Agro Italia presenterà presso “Il Brigantino” (Viale Regina Elena 84, Barletta), il proprio Bilancio di Sostenibilità, un rapporto con il quale l’azienda intende illustrare a dipendenti, clienti, stampa, amministrazioni locali e soprattutto cittadini, i risultati ottenuti negli ultimi mesi per la promozione di uno sviluppo sostenibile all’interno delle comunità in cui sorgono i due stabilimenti produttivi: Barletta e Ripalta Arpina (Cremona). I lavori saranno introdotti dal presidente di Confindustria BAT, Sergio Fontana.

“Abbiamo voluto fortemente questa presentazione dopo la pausa estiva – spiega Andrea Camaiora, responsabile relazioni esterne di Timac Agro – perché nel rapporto con i barlettani abbiamo l’orgoglio di rivendicare la nostra serietà. Siamo persone di parola e il sindaco Cascella solo pochi mesi fa ci proponeva un confronto sul tema della sostenibilità. Per questo abbiamo invitato lui, i componenti della giunta, la presidente del consiglio comunale e tutti i consiglieri, il presidente della provincia, i consiglieri regionali e tutti i rappresentanti istituzionali. Per parte nostra porteremo i fatti, i soldi spesi, le opere realizzate, i percorsi intrapresi”.

“Con il Bilancio di Sostenibilità – prosegue Camaiora – vogliamo testimoniare il desiderio di trasparenza e chiarezza che contraddistingue il nostro operato nei confronti di tutti. Nel Bilancio vengono elencate, quindi, tutte le iniziative ambientali, di partecipazione e di comunicazione realizzate proprio per aderire a questa visione di sviluppo sostenibile. Così come si sottolineano l’impegno e i risultati ottenuti per rendere Timac un ambiente a misura di lavoratore”.

 

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 9 settembre 2016.

Da redazione,

Le forti piogge delle ultime ore hanno causato pesanti danni alla città di Barletta, provocando allagamenti, smottamenti e interruzioni delle linee di viabilità. Anche lo stabilimento Timac, purtroppo, è stato interessato dagli straordinari eventi atmosferici. L’acqua copiosa che è precipitata si è raccolta nell’apposita vasca di contenimento, ma le acque piovane in eccesso hanno continuato a precipitare invadendo i piazzali dello stabilimento per poi tracimare.

Se le cose non sono ulteriormente peggiorate è merito dell’intervento “muscolare” e pronto posto in essere dal personale di Timac: pompe idrauliche, autocisterne e altre azioni di contrasto, con i conseguenti ingenti costi.

L’acqua parzialmente fuoriuscita dallo stabilimento dal lato di Via Misericordia è acqua piovana allo stato puro. Pur essendosi attivata immediatamente per segnalare l’accaduto a enti locali, polizia municipale e vigili del fuoco, Timac è tuttavia costretta a rilevare nuovamente la grave inerzia di una parte delle amministrazioni locali.

La messa in sicurezza dello stabilimento, concordata con gli enti pubblici, prevedeva, tra le altre cose, l’impermeabilizzazione dei terreni. Gli enti l’hanno chiesta e Timac l’ha realizzata segnalando però prontamente, da mesi ormai, che senza un conferimento delle acque piovane in fognatura si sarebbero verificati i problemi che puntualmente hanno iniziato a manifestarsi. E così, a distanza di mesi dalla richiesta di autorizzazione, nonostante il periodico emergere del problema e i ripetuti solleciti di Timac, il permesso non è ancora stato concesso dalla Provincia.

 

Anche in situazioni spiacevoli come queste, dunque, Timac intende agire nella massima trasparenza, per questo pubblichiamo alcuni video e foto di quanto accaduto.

Il video che segue mostra la situazione questa mattina all'esterno del lato dello stabilimento in Via Misericordia:

 

In questo video è invece possibile prendere atto di come l'allagamento sia stato generalizzato in tutta la città di Barletta, tanto che la polizia municipale ha dovuto procedere con la chiusura di Via Trani:

 

Un tombino in Via Misericordia da cui si evince il sovraccarico idraulico dovuto all'eccezionalità dell'evento:

 

La situazione della vasca di raccolta dell'acqua piovana sul lato di Via Misericordia:

Da redazione,

Il prossimo venerdì 9 settembre, alle ore 16:00, Timac Agro Italia presenterà in una conferenza stampa presso "Il Brigantino" (Viale Regina Elena, 84, 70051 Barletta), il Bilancio di Sostenibilità 2015, uno strumento di rendicontazione e trasparenza con cui l’azienda intende illustrare a dipendenti, clienti, azionisti, media, amministrazioni pubbliche e soprattutto i cittadini della città di Barletta, i risultati ottenuti nello scorso anno per la promozione di uno sviluppo sostenibile.

Ecco l'invito all'evento:

Da redazione,

Dopo il via libera della Conferenza di servizi dello scorso 11 luglio, oggi anche  Arpa Puglia ha espresso parere favorevole all’operazione di pump and treat proposta da Timac Agro Italia per rimuovere l’inquinamento nella falda su cui sorge lo stabilimento. Un inquinamento che, come accertato dal CNR attraverso lo studio idrogeologico, non proviene dall’attività produttiva dell’azienda bensì dall’esterno del sito stesso.

“Nel rilevare la coerenza con l’Analisi di rischio sanitario ambientale sviluppata dalla società – si legge nella nota di Arpa Puglia – si esprime parere tecnico favorevole alle attività poste in essere per la impermeabilizzazione delle aree interne dello stabilimento e a quelle a realizzarsi per il confinamento delle acque di falda superficiale sottese allo stesso”.

L’operazione di pump and treat consentirà di estrarre dalla falda le acque che registrano valori anomali (pur se non dovuti all’attività dello stabilimento Timac) e di sottoporre queste acque a trattamento per renderle definitivamente inoffensive per l’ambiente. L’intervento sulla falda si aggiunge così a quello già operativo sul suolo e allo studio idrogeologico realizzato dall’azienda a proprie spese.

Il parere favorevole di Arpa Puglia è solo l’ultimo riconoscimento dell’impegno profuso da Timac Agro nell’affrontare con il massimo senso di responsabilità e trasparenza una situazione di inquinamento che non deriva dalla propria attività produttiva.

Da redazione,

“Noi desideriamo lavorare serenamente, per questo ci interessa continuare a produrre, ad assumere persone, così come l’azienda sta facendo nonostante la crisi economica, e per questo ci siamo sempre messi a disposizione delle richieste degli enti locali”, è quanto dichiara Andrea Camaiora, portavoce di Timac Agro Italia in un’intervista ad Amica9 Tv.

Abbiamo messo a disposizione le risorse per sostenere lo sforzo economico degli studi di CNR e Arpa, e questi hanno confermato ciò che noi avevamo sempre detto e che avevamo accertato con uno studio privato, e cioè che l’inquinamento non proviene da Timac, ma alle spalle dello stabilimento” prosegue il portavoce di Timac Agro.

“Ci è stato chiesto di fare un intervento di messa in sicurezza del suolo e abbiamo speso 600mila euro per l’impermeabilizzazione e gli altri interventi. Abbiamo chiesto e ottenuto anche l’approvazione del piano di bonifica della falda, che ci costerà molto ma verrà realizzato, sperando che qualcuno prima o poi ci rifondi dei grandi danni subiti in questi mesi per un inquinamento non prodotto da noi ma di cui noi, per collaborare lealmente con la città di Barletta, ci siamo sobbarcati” conclude.

Clicca sul video per guardare l’intervista completa.

Da redazione,

“Noi desideriamo lavorare serenamente, per questo ci interessa continuare a produrre, ad assumere persone, così come l’azienda sta facendo nonostante la crisi economica, e per questo ci siamo sempre messi a disposizione delle richieste degli enti locali”, è quanto dichiara Andrea Camaiora, portavoce di Timac Agro Italia in un’intervista ad Amica9 Tv.

Abbiamo messo a disposizione le risorse per sostenere lo sforzo economico degli studi di CNR e Arpa, e questi hanno confermato ciò che noi avevamo sempre detto e che avevamo accertato con uno studio privato, e cioè che l’inquinamento non proviene da Timac, ma alle spalle dello stabilimento” prosegue il portavoce di Timac Agro.

“Ci è stato chiesto di fare un intervento di messa in sicurezza del suolo e abbiamo speso 600mila euro per l’impermeabilizzazione e gli altri interventi. Abbiamo chiesto e ottenuto anche l’approvazione del piano di bonifica della falda, che ci costerà molto ma verrà realizzato, sperando che qualcuno prima o poi ci rifondi dei grandi danni subiti in questi mesi per un inquinamento non prodotto da noi ma di cui noi, per collaborare lealmente con la città di Barletta, ci siamo sobbarcati” conclude.

Clicca sul video per guardare l’intervista completa.

Da redazione,

Ecco l’intervento completo del presidente della zona BAT di Confindustria, Sergio Fontana, sulla vicenda di Timac Agro Italia, pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 22 luglio 2016:

 

Difendere l’ambiente e, nello stesso tempo, valorizzare le imprese che creano ricchezza e occupazione; riqualificare l’area industriale con aree verdi e servizi; snellire la burocrazia stabilendo regole chiare e certe. Per Confindustria Bari e BAT è questa, in sintesi, la via da seguire per condurre il territorio di Barletta verso una ripresa sostenibile e duratura. 

 

Barletta ha un tessuto imprenditoriale importante, che fa di questa città il quarto Sistema Locale di Lavoro  pugliese (dopo Taranto, Bari e Brindisi), con un importante porto commerciale che movimenta un traffico superiore al milione di tonnellate all’anno grazie all’attività di grandi industrie che rappresentano una risorsa irrinunciabile per la comunità locale. Tutto questo  non può e non deve essere sacrificato per superficiali ideologismi e ambientalismi. 

 

L’industria è un valore per la città, che si può ben conciliare con la tutela dell’ambiente, cominciando a riqualificare ecologicamente i 300 ettari dell’area industriale di via Trani, attuando quanto già previsto dall’attuale Legge Urbanistica Nazionale, che prevede come requisito minimo obbligatorio la realizzazione di almeno 30 ettari a verde e servizi, requisito mai realizzato dalle passate Amministrazioni Comunali.

 

Le risorse per avviare tale recupero ambientale non mancano. Il Piano Operativo Regionale PO FESR PUGLIA 2014-20 prevede, infatti, anche la riqualificazione ecologica e paesaggistica delle aree produttive delle più importanti città medie industriali pugliesi (Taranto, Brindisi, Barletta, Trani). I finanziamenti europei sono volti a sostenere interventi per ridurre la pressione sull'ambiente e sulla salute, nonché per valorizzare le relazioni delle zone produttive con il territorio e con le attività commerciali, di servizio e culturali.

 

L’auspicio di Confindustria Bari e BAT è che l’Amministrazione comunale voglia cogliere l’occasione di tentare una strada condivisa che coniughi ambiente, imprese, aree verdi, nella consapevolezza che il futuro della città è fortemente legato alla sua solidità economico-produttiva. La zona industriale di Barletta vanta aziende eccellenti, il cui rispetto dell’ambiente è in alcuni casi garantito anche dalla certificazione ambientale volontaria ISO 14001. Le aziende serie sono la ricchezza della nostra terra, permettono di aumentare il Pil della Puglia, di pagare gli stipendi dei lavoratori, permettono di pagare le tasse con cui sostenere lo Stato Sociale.

 

Noi siamo fiduciosi che lo Stato, che è e deve essere al di sopra degli interessi di parte, attraverso la magistratura, con i suoi eventuali tre gradi di giudizio, garantisca il rispetto delle regole nel fare impresa. Perché un mercato senza regole non è un mercato, è una giungla, non è degno di una Paese avanzato come il nostro, come non lo è anche l’avversione cieca e antistorica verso chi fa impresa e crea benessere e lavoro.

 

Noi crediamo che conciliare impresa e ambiente è possibile. Un esempio è rappresentato dalla Timac, un’azienda presente nella zona industriale di Barletta, che ha uno stabilimento gemello, che produce gli stessi prodotti persino all’interno del parco naturale regionale dell’Adda, in provincia di Cremona.

 

Occorre tenere ben presente i tanti casi di aziende sostenibili che operano nel Paese e fare molta attenzione a non essere strumentalizzati da chi agita paure per interessi particolari, magari nel campo della speculazione edilizia.  L’importante è lavorare per conciliare la tutela dell’ambiente con la crescita delle imprese, attraverso il rispetto di regole chiare e certe e senza pregiudizi anti-industriali. L’invito è dunque a fare attenzione: l’opinione pubblica non deve essere strumentalizzata dalla politica con la ‘p’ minuscola, la politica populista in cerca di facili consensi. È troppo semplice dire “vogliamo sole, mare e turismo”, oppure “eliminiamo la zona industriale”, come se le due cose fossero incompatibili”.

 

Da redazione,

Noi crediamo che conciliare impresa e ambiente è possibile. Un esempio è rappresentato dalla Timac, un’azienda presente nella zona industriale di Barletta, che ha uno stabilimento gemello, che produce gli stessi prodotti persino all’interno del parco naturale regionale dell’Adda, in provincia di Cremona”, così il presidente della zona BAT di Confindustria, Sergio Fontana.

 

“Occorre tenere ben presente i tanti casi di aziende sostenibili che operano nel Paese e fare molta attenzione a non essere strumentalizzati da chi agita paure per interessi particolari, magari nel campo della speculazione edilizia.  L’importante è lavorare per conciliare la tutela dell’ambiente con la crescita delle imprese, attraverso il rispetto di regole chiare e certe e senza pregiudizi anti-industriali. L’invito è dunque a fare attenzione: l’opinione pubblica non deve essere strumentalizzata dalla politica con la ‘p’ minuscola, la politica populista in cerca di facili consensi. È troppo semplice dire “vogliamo sole, mare e turismo”, oppure “eliminiamo la zona industriale”, come se le due cose fossero incompatibili”.

 

Scarica l'allegato per leggere l'articolo completo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 22 luglio 2016.

Da redazione,

Il tribunale del riesame di Trani ha respinto oggi il ricorso presentato da Timac Agro Italia contro il provvedimento di sequestro dello stabilimento di Barletta adottato dalla procura di Trani lo scorso 14 giugno, che prevede la facoltà d’uso dell’impianto.

Il tribunale del riesame di Trani conferma la decisione della procura di Trani nonostante vi siano svariate e molteplici ragioni per considerare illegittimo e immotivato un sequestro condizionato con facoltà d’uso riferito a un inquinamento mai prodotto dall’azienda e rispetto al quale, per giunta, Timac sta operando da tempo, come anche definitivamente deciso dalla Conferenza di servizi dell’11 luglio scorso, per una bonifica sia del suolo che della falda.

Pur stupiti e amareggiati da una decisione che a nostro giudizio non ha alcun fondamento, desideriamo per primi comunicare la notizia ai barlettani, in quello spirito di dialogo e trasparenza che ormai da tempo contraddistingue il rapporto che l’azienda ha con l’opinione pubblica e le istituzioni locali.

La battaglia per veder riconosciute le nostre ragioni non finisce qui. Non appena giungeranno le motivazioni del riesame ci rivolgeremo alla Cassazione. Nel frattempo, accelereremo l’istanza presentata al Tar contro le illegittime ordinanze della provincia, che già da tempo avrebbero dovuto essere ritirate. Inutile sottolineare come, ogni giorno che passa, questa situazione si incancrenisca sempre più, aggravando il carico di responsabilità di tutti gli attori coinvolti.